Ogni anno Regione accerta i risultati di raccolta differenziata raggiunti dai Comuni della Liguria, anche ai fini di verificare l'applicabilità dell'addizionale al tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica.
L'attività di accertamento si sviluppa sulla base del controllo e validazione dei dati caricati dai comuni sull'applicativo sovraregionale "O.R.So" da parte dell'Osservatorio regionale sui rifiuti, seguendo le modalità procedurali di cui alla DGR n.151 del 24 febbraio 2017 e ss. mm. ed ii..
A partire dai dati 2016, come previsto dalla legge regionale n.20/2015 vengono accertati anche i risultati di riciclaggio conseguiti dai comuni.
Con DGR 940 del 18 novembre 2020 sono stati accertati i risultati di raccolta differenziata e di riciclaggio dei rifiuti urbani raggiunti da ciascun Comune ligure nell'anno 2019.
I dati evidenziano una percentuale complessiva della raccolta differenziata 2019 sul territorio ligure pari al 53,43%, in nuova decisa crescita rispetto al 49,67 del 2018 e con un dato che segna quasi 15 punti percentuali in più rispetto al 38,63% del 2015, avvicinandoci all'obiettivo del 65% che il Piano Regionale 2015 pone al 2020.
Il balzo in avanti più rilevante è stato compiuto dalla Provincia di Imperia, che con un +8,16% è arrivata al 54,40%, mentre il territorio con la più bassa percentuale di raccolta differenziata resta ancora la Città Metropolitana di Genova con il 44,62%, facendo comunque registrare un +3% rispetto all'anno precedente.
Ancora significativo come impatto su quest'ultimo dato la prestazione del Comune di Genova (al 35,52%). Al netto di Genova, la Liguria si assesterebbe al 64,4%, vicinissima agli obiettivi di piano.
Nel resto della Liguria, in particolare grazie al notevole impulso dato dal 2015 da Regione tramite da un lato l'introduzione di un'addizionale a carico dei comuni che non raggiungono almeno il 45% di riciclaggio e, dall'altro, l'erogazione di oltre 7 milioni di euro tramite le Province per il miglioramento dei programmi di raccolta differenziata, i Comuni hanno infatti in gran parte superato o molto avvicinato l'obiettivo del 65%.
Sono ora già a 120 i Comuni che hanno raggiunto e superato tale obiettivo, rispetto ai 110 del 2018, 100 del 2017, 63 del 2016 e 32 del 2015. Tra questi vi sono 5 comuni con popolazione superiore a 15.000. Imperia, con il 66,86% ha infatti raggiunto Sarzana (66,81%), Chiavari (67,09%), La Spezia (74,88%) e la "capolista" Sestri Levante (75,86%).
Sono 26 i comuni che superano addirittura l'80%: Albisola Superiore, Altare, Ameglia, Balestrino, Beverino, Bormida, Cairo Montenotte, Carro, Carrodano, Erli, Follo, Garlenda, Giustenice, Giusvalla, Leivi, Ortovero, Osiglia, Pallare, Quiliano, Rialto (leader con 90,36%), Riccò del Golfo di Spezia, Riva Ligure, Rocchetta di Vara, Santa Margherita Ligure, Tovo San Giacomo, Vendone e Villanova d'Albenga.
Sono 8 i Comuni che hanno avuto gli incrementi più sensibili rispetto al 2018, addirittura superiori al 30%: il massimo incremento è stato quello di Campomorone, che è passato dal 20,64% al 70,09%, seguito dai vicini Ceranesi e Mignanego. Tale rapido incremento appare dovuto, come già riscontrato per molti altri comuni, al passaggio da raccolta stradale a raccolta di prossimità con bidoni ad accesso controllato.
Dal 2018 al 2019 sono comunque ben 32 i comuni che hanno fatto riscontrare una crescita superiore al 10%.
Sono invece 7 i comuni, di cui 5 comunque ancora con risultati superiori al 65%, che hanno fatto riscontrare un calo compreso tra il 5 e l'8%, mentre 1 solo comune, Massimino, ha fatto riscontrare un calo di quasi il 36%, in parte significativa dovuto ad una differente performance sui rifiuti ingombranti.
Tutti i Comuni che hanno superato il 65% hanno diritto allo sgravio fiscale per il conferimento in discarica della frazione residua, articolato in fasce di risultato, dal 30% al 70% dell'importo base.
Sono invece 56 i Comuni con una produzione di rifiuti pro capite inferiore del 30% rispetto alla media regionale di 533 kg per abitante e che, pertanto, non si vedranno applicare l'addizionale del 20% sull'ecotassa. Tra questi spiccano Massimino (che pur non ha fatto riscontrare un dato soddisfacente di raccolta differenziata, con 146 kg/anno per abitante), Onzo (214 kg/anno per abitante), Osiglia (219 kg/anno per abitante), Serra Riccò, Balestrino, Cosseria, Tovo S. Giacomo e Calice al Cornoviglio, tutti sotto i 260 kg/anno per abitante.
Per quanto riguarda invece la frazione indifferenziata residua sono ora saliti a 51 i comuni che hanno un pro capite inferiore ai 100 kg / abitante anno. Di questi 15 non superano i 60 Kg / abitante anno (Osiglia e Balestrino i più virtuosi con soli 40 Kg / abitante anno di indifferenziato da smaltire).
Con l'accertamento dei risultati di riciclaggio conseguiti dai comuni liguri, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi definiti da Regione con L.R. 20/2015, si è evidenziato come anche nel 2019 moltissimi comuni abbiano potenziato gli sforzi, andando a raggiungere e superare i target minimi. Gli importi da versare da parte dei Comuni che non hanno raggiunto i prefissati target di riciclaggio e recupero per il 2019 (scesi a 59 rispetto ai 95 dell'anno precedente) assomma ad Euro 356.100,00, in calo di oltre il 54% rispetto agli Euro 774.069,50 dovuti per l'annualità 2018.
Come previsto le maggiori difficoltà si sono evidenziate ancora in merito alla raccolta dell'organico, che, date le quantità in gioco, rappresenta larga parte dell'addizionale per gli stessi, in particolare per quelli di grandi dimensioni come il comune di Genova. Tale problematica è stata lievemente acuita dal mancato computo del compostaggio domestico ai comuni che non hanno ottemperato alle più stringenti prescrizioni della DGR 151/2017 e ss. mm. ed ii. (necessità di riduzione fiscale, albo compostatori, controlli su almeno il 15% delle utenze).
Segue poi la plastica, ancora non soddisfacentemente intercettata ed inviata a riciclaggio e recupero, mentre relativamente a frazioni quali vetro, carta, legno e metalli i contributi da versare si sono praticamente azzerati.
La ratio della misura prevista dalla L.r. n.20/2015 è quella di incentivare i Comuni a comportamenti virtuosi e destinare i proventi derivanti dalla riscossione del contributo al finanziamento di nuovi programmi comunali per le raccolte differenziate.
Qui di seguito sono scaricabili le delibere di accertamento delle percentuali di raccolta differenziata a livello comunale.
È inoltre scaricabile la tabella riepilogativa dei rifiuti divisi per tipologia e per provincia dal 2002 al 2005. Gli anni dal 2006 in avanti sono consultabili dalla "banca dati" rifiuti nella box di destra dei servizi on-line e nell'ambito delle varie edizioni della Relazione sullo Stato dell'Ambiente.
Ogni anno Regione accerta i risultati di raccolta differenziata raggiunti dai Comuni della Liguria, anche ai fini di verificare l'applicabilità dell'addizionale al tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica.
L'attività di accertamento si sviluppa sulla base del controllo e validazione dei dati caricati dai comuni sull'applicativo sovraregionale "O.R.So" da parte dell'Osservatorio regionale sui rifiuti, seguendo le modalità procedurali di cui alla DGR n.151 del 24 febbraio 2017 e ss. mm. ed ii..
A partire dai dati 2016, come previsto dalla legge regionale n.20/2015 vengono accertati anche i risultati di riciclaggio conseguiti dai comuni.
Con DGR 940 del 18 novembre 2020 sono stati accertati i risultati di raccolta differenziata e di riciclaggio dei rifiuti urbani raggiunti da ciascun Comune ligure nell'anno 2019.
I dati evidenziano una percentuale complessiva della raccolta differenziata 2019 sul territorio ligure pari al 53,43%, in nuova decisa crescita rispetto al 49,67 del 2018 e con un dato che segna quasi 15 punti percentuali in più rispetto al 38,63% del 2015, avvicinandoci all'obiettivo del 65% che il Piano Regionale 2015 pone al 2020.
Il balzo in avanti più rilevante è stato compiuto dalla Provincia di Imperia, che con un +8,16% è arrivata al 54,40%, mentre il territorio con la più bassa percentuale di raccolta differenziata resta ancora la Città Metropolitana di Genova con il 44,62%, facendo comunque registrare un +3% rispetto all'anno precedente.
Ancora significativo come impatto su quest'ultimo dato la prestazione del Comune di Genova (al 35,52%). Al netto di Genova, la Liguria si assesterebbe al 64,4%, vicinissima agli obiettivi di piano.
Nel resto della Liguria, in particolare grazie al notevole impulso dato dal 2015 da Regione tramite da un lato l'introduzione di un'addizionale a carico dei comuni che non raggiungono almeno il 45% di riciclaggio e, dall'altro, l'erogazione di oltre 7 milioni di euro tramite le Province per il miglioramento dei programmi di raccolta differenziata, i Comuni hanno infatti in gran parte superato o molto avvicinato l'obiettivo del 65%.
Sono ora già a 120 i Comuni che hanno raggiunto e superato tale obiettivo, rispetto ai 110 del 2018, 100 del 2017, 63 del 2016 e 32 del 2015. Tra questi vi sono 5 comuni con popolazione superiore a 15.000. Imperia, con il 66,86% ha infatti raggiunto Sarzana (66,81%), Chiavari (67,09%), La Spezia (74,88%) e la "capolista" Sestri Levante (75,86%).
Sono 26 i comuni che superano addirittura l'80%: Albisola Superiore, Altare, Ameglia, Balestrino, Beverino, Bormida, Cairo Montenotte, Carro, Carrodano, Erli, Follo, Garlenda, Giustenice, Giusvalla, Leivi, Ortovero, Osiglia, Pallare, Quiliano, Rialto (leader con 90,36%), Riccò del Golfo di Spezia, Riva Ligure, Rocchetta di Vara, Santa Margherita Ligure, Tovo San Giacomo, Vendone e Villanova d'Albenga.
Sono 8 i Comuni che hanno avuto gli incrementi più sensibili rispetto al 2018, addirittura superiori al 30%: il massimo incremento è stato quello di Campomorone, che è passato dal 20,64% al 70,09%, seguito dai vicini Ceranesi e Mignanego. Tale rapido incremento appare dovuto, come già riscontrato per molti altri comuni, al passaggio da raccolta stradale a raccolta di prossimità con bidoni ad accesso controllato.
Dal 2018 al 2019 sono comunque ben 32 i comuni che hanno fatto riscontrare una crescita superiore al 10%.
Sono invece 7 i comuni, di cui 5 comunque ancora con risultati superiori al 65%, che hanno fatto riscontrare un calo compreso tra il 5 e l'8%, mentre 1 solo comune, Massimino, ha fatto riscontrare un calo di quasi il 36%, in parte significativa dovuto ad una differente performance sui rifiuti ingombranti.
Tutti i Comuni che hanno superato il 65% hanno diritto allo sgravio fiscale per il conferimento in discarica della frazione residua, articolato in fasce di risultato, dal 30% al 70% dell'importo base.
Sono invece 56 i Comuni con una produzione di rifiuti pro capite inferiore del 30% rispetto alla media regionale di 533 kg per abitante e che, pertanto, non si vedranno applicare l'addizionale del 20% sull'ecotassa. Tra questi spiccano Massimino (che pur non ha fatto riscontrare un dato soddisfacente di raccolta differenziata, con 146 kg/anno per abitante), Onzo (214 kg/anno per abitante), Osiglia (219 kg/anno per abitante), Serra Riccò, Balestrino, Cosseria, Tovo S. Giacomo e Calice al Cornoviglio, tutti sotto i 260 kg/anno per abitante.
Per quanto riguarda invece la frazione indifferenziata residua sono ora saliti a 51 i comuni che hanno un pro capite inferiore ai 100 kg / abitante anno. Di questi 15 non superano i 60 Kg / abitante anno (Osiglia e Balestrino i più virtuosi con soli 40 Kg / abitante anno di indifferenziato da smaltire).
Con l'accertamento dei risultati di riciclaggio conseguiti dai comuni liguri, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi definiti da Regione con L.R. 20/2015, si è evidenziato come anche nel 2019 moltissimi comuni abbiano potenziato gli sforzi, andando a raggiungere e superare i target minimi. Gli importi da versare da parte dei Comuni che non hanno raggiunto i prefissati target di riciclaggio e recupero per il 2019 (scesi a 59 rispetto ai 95 dell'anno precedente) assomma ad Euro 356.100,00, in calo di oltre il 54% rispetto agli Euro 774.069,50 dovuti per l'annualità 2018.
Come previsto le maggiori difficoltà si sono evidenziate ancora in merito alla raccolta dell'organico, che, date le quantità in gioco, rappresenta larga parte dell'addizionale per gli stessi, in particolare per quelli di grandi dimensioni come il comune di Genova. Tale problematica è stata lievemente acuita dal mancato computo del compostaggio domestico ai comuni che non hanno ottemperato alle più stringenti prescrizioni della DGR 151/2017 e ss. mm. ed ii. (necessità di riduzione fiscale, albo compostatori, controlli su almeno il 15% delle utenze).
Segue poi la plastica, ancora non soddisfacentemente intercettata ed inviata a riciclaggio e recupero, mentre relativamente a frazioni quali vetro, carta, legno e metalli i contributi da versare si sono praticamente azzerati.
La ratio della misura prevista dalla L.r. n.20/2015 è quella di incentivare i Comuni a comportamenti virtuosi e destinare i proventi derivanti dalla riscossione del contributo al finanziamento di nuovi programmi comunali per le raccolte differenziate.
Qui di seguito sono scaricabili le delibere di accertamento delle percentuali di raccolta differenziata a livello comunale.
È inoltre scaricabile la tabella riepilogativa dei rifiuti divisi per tipologia e per provincia dal 2002 al 2005. Gli anni dal 2006 in avanti sono consultabili dalla "banca dati" rifiuti nella box di destra dei servizi on-line e nell'ambito delle varie edizioni della Relazione sullo Stato dell'Ambiente.