Dal 17 febbraio 2017 sono soppresse le Autorità di Bacino ex L. 183/1989 e i relativi organi, sostituite dalle nuove Autorità di Bacino Distrettuali. |
Il piano di bacino è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo nonché al risanamento ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base della conoscenza delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato.
Da tale concetto innovativo stabilito dalla legge n.183/1989 "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo" che supera i limiti dei confini amministrativi, prende l'avvio l'attività della pianificazione di bacino che viene sviluppata e attuata dalle rispettive Autorità di bacino di competenza, per ambito di bacino idrografico, inteso come ecosistema unitario.
Tutto il territorio nazionale è stato suddiviso in bacini idrografici, secondo tre gradi di rilievo territoriale: nazionale, interregionale, regionale.
La Regione Liguria, in applicazione della legislazione nazionale vigente, definisce, ai sensi della legge regionale n.9/1993 di organizzazione regionale della difesa del suolo, e ss.mm.ii., le attività della Regione nell'ambito delle 3 Autorità di bacino di interesse:
Suddivisione delle autorità
A partire dal 2004, dopo la legge 308/2004 recante Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione, il sistema delle Autorità di bacino è stato interessato da un ampio riordino della legislazione in materia ambientale per adeguarla ai principi ormai consolidati a livello comunitario (Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/Ce).
Con il decreto legislativo 152/2006 Norme in materia ambientale, emanato in attuazione della delega, si compie un ulteriore passo verso il modello europeo, con la ripartizione del territorio nazionale in otto distretti idrografici e la conseguente soppressione delle attuali Autorità di bacino. Con il successivo decreto legislativo n.284/06 le Autorità risultano prorogate fino alla data di entrata in vigore del decreto correttivo che definisca la disciplina dei nuovi organismi distrettuali.
Dal 17 febbraio 2017 sono soppresse le Autorità di Bacino ex L. 183/1989 e i relativi organi, sostituite dalle nuove Autorità di Bacino Distrettuali. |
Il piano di bacino è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo nonché al risanamento ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base della conoscenza delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato.
Da tale concetto innovativo stabilito dalla legge n.183/1989 "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo" che supera i limiti dei confini amministrativi, prende l'avvio l'attività della pianificazione di bacino che viene sviluppata e attuata dalle rispettive Autorità di bacino di competenza, per ambito di bacino idrografico, inteso come ecosistema unitario.
Tutto il territorio nazionale è stato suddiviso in bacini idrografici, secondo tre gradi di rilievo territoriale: nazionale, interregionale, regionale.
La Regione Liguria, in applicazione della legislazione nazionale vigente, definisce, ai sensi della legge regionale n.9/1993 di organizzazione regionale della difesa del suolo, e ss.mm.ii., le attività della Regione nell'ambito delle 3 Autorità di bacino di interesse:
Suddivisione delle autorità
A partire dal 2004, dopo la legge 308/2004 recante Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione, il sistema delle Autorità di bacino è stato interessato da un ampio riordino della legislazione in materia ambientale per adeguarla ai principi ormai consolidati a livello comunitario (Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/Ce).
Con il decreto legislativo 152/2006 Norme in materia ambientale, emanato in attuazione della delega, si compie un ulteriore passo verso il modello europeo, con la ripartizione del territorio nazionale in otto distretti idrografici e la conseguente soppressione delle attuali Autorità di bacino. Con il successivo decreto legislativo n.284/06 le Autorità risultano prorogate fino alla data di entrata in vigore del decreto correttivo che definisca la disciplina dei nuovi organismi distrettuali.